ovvero: Elogio del mio assassino
Tutto è cominciato con una divertita telefonata ricevuta da
una mia ex assistita (io preferisco definire “assistiti” i pazienti con me in
cura medica o psicoanalitica), la cui psicoterapia ha sortito effetti
gratificanti per entrambi, e, nonostante la lontananza geografica, siamo
rimasti in ottimi rapporti che coltiviamo via email. Dunque qualche settimana
fa, la signora Mavà (la chiamerò così perché era un suo ricorrente e sorridente
intercalare) mi annuncia, assai divertita e ironica, che ha appena letto che
sono stato assassinato! …in un romanzo giallo, però, si affretta ad aggiungere,
insieme al fatto che questo libro viene venduto con appena un paio di euro in
più insieme a un quotidiano. Mi augura una buona estate e mi consiglia la
lettura, secondo lei piacevole, di questo volume, il cui autore è Pino
Imperatore, sul quale mi documento, giustamente incuriosito, con rapidità. In
serata trovo subito il libro presso l’edicola più vicina a casa mia. Pur avendo
in cantiere questa estate una mole notevole di lavoro, non rinuncio
all’intrigante idea di macinare un po’ di pagine di questo voluminoso noir; e, come fanno in genere i lettori “seriali”,
controllo subito il numero totale delle pagine, senza provare a mettere a fuoco
nient’altro dell’ultima pagina, che in questo caso porta il numero 361. Va bene,
mi sono detto, cominciamo col leggiucchiare un pochino e vediamo se la storia
mi prende.
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