Questo nuovo libro di Amedeo Caruso ha un illustre precedente – come sostiene nella sua prefazione Giorgio Antonelli – illustre quanto poco noto in Italia: il pionieristico Die Bedeutung der Psychoanalyse für die Geisteswissenschaften di Otto Rank e Hanns Sachs, pubblicato nel 1913 e tradotto, in italiano, Psicanalisi e sue applicazioni.
In Psicoanalisi all’Opera la psicoanalisi regna, anzi è all’opera sulle arti. Viene applicata alla musica, da Puccini e Rossini al rock di Sting e degli Alan Parson Project. È adoperata per interpretare la letteratura sempre più profondamente per una lettura di Proust e Joyce alla luce di Freud e Jung. Viene utilizzata per capire meglio la pittura di Frida Kahlo e gli acquerelli di Henry Miller. Si intriga di teatro scovando regie che mettono in scena addirittura il Fondatore della Psicoanalisi, il grande Sigmund, e il Padre della Psicoanalisi Italiana, Cesare Musatti. Entra al cinema per curiosare professionalmente tra registi come Truffaut e Jane Campion, o rovistare nei simboli del Mago di Oz o indagare sul film che racconta la pazzia di Re Giorgio III. Il libro contiene anche quattro interviste speciali a personaggi illustri delle discipline in esame: Paul Bowles, Pier Augusto Breccia, Nanni Garella ed Henri Laborit.