Il nuovo film del Moretti Nanni somiglia a un piccolo aereo da turismo che per tutto il primo tempo si agita sulla pista di atterraggio a destra e a manca, in attesa di un decollo che non avverrà. Il tema è forte: si parla di una madre, la sua, che sta morendo e di cui il regista non può che parlarci con il linguaggio che gli è più consono, quello cinematografico. Per cominciare si sdoppia in una coppia fatta da una sorella regista, interpretata con marcata (ma forse naturale) fragilità da Margherita Buy, e da lui stesso come il di lei fratello, che non si capisce che lavoro faccia, se non nel secondo tempo, quando il volo del trabiccolo aereo si trasforma in quello di Icaro, fa sciogliere la cera delle ali come nel mito, spingendosi troppo vicino al sole dei riflettori del Cinema e sta per piombare a terra. Continua a leggere Una MediCineTerapia inefficace: Mia madre di Nanni Moretti