Finalmente nelle sale Tom à la ferme di Xavier Dolan, da noi segnalato già nel 2013 come un vero diamante cinematografico (Manifesto del Movimento Psicofuturista)
Eccoci a una vera rivelazione. Tom à la ferme. La rivelazione riguarda l’attore nonché regista di questo film, Xavier Dolan, che è nato a Montreal nel 1989, e già nel 2009 ha debuttato con la sua opera prima J’ai tué ma mére. Quest’ultimo e i seguenti Les amours imaginaires (2010) e Laurence Anyways (2012) hanno ricevuto premi e riconoscimenti a bizzeffe. Il primo, addirittura, è stato candidato all’Oscar. Ricordate il titolo di questo film e tenete a mente il suo autore. Anche qui si tratta di un funerale, ma del suo amante. Giunto in fattoria, dove il giovane defunto abitava, il protagonista viene minacciato dal fratello che non vuole si sappia che il ragazzo era omosessuale, sia per il paese che per la madre. Così, insieme, ingaggiano una ragazza amica di Tom, che arriva nella casa per vestire la parte della fidanzata. Ma il gioco comincia a diventare violento e perverso. La fanciulla scappa non prima di aver ceduto alle voglie del fratellaccio, che si rivela però sempre più incline all’amore omosessuale, anzi maschera, attraverso le lotte, tentativi infantili di amplessi con Tom. Dopo il ballo del Conformista di Bertolucci e quello del Gattopardo di Visconti, abbiamo già situato, in terza posizione stabile, il tango dei due nella stalla. Cinema puro a 24 carati. Indimenticabile. Tutti in paese sanno che madre e figlio sono abbastanza strani e antipatici, ma Tom riceverà una conferma definitiva sulla malvagità bieca del fratello del suo amante, da un barista che gli racconta una storia che ha a che vedere con Victor Hugo ed un suo famosissimo romanzo. Nipotino degno di Hitchcock e figlio legittimo del migliore Malick (quello di La rabbia giovane e de I giorni del cielo), Xavier Dolan vi terrà appassionatamente avvinghiati alla poltrona del primo cinema in cui lo incontrerete. Rivelarvi di più, significherebbe rovinarvi la visione. Ma fidatevi e affidatevi (con un po’ di sana suspense) a questo gioiello di celluloide.