Esistono, in alcune famiglie, dei doni preziosi distribuiti con generosità dalla natura. Parliamo gente dotata nel campo dell’arte, come i fratelli Auguste e Louis Lumière (modesti, dichiararono: Il cinema è un’invenzione senza futuro); o addirittura di cinque fratelli come i Marx, di cui Groucho fu senz’altro il più geniale, ma Harpo e Chico erano due pezzi da novanta e gli altri due, Gummo e Zeppo, non erano poi soltanto dei clown. Così possiamo dire dei fratelli Skladanowsky, disseppelliti dall’oblio, grazie a Wim Wenders, che con il film omonimo del 1995, rivela come Eugen e Max avessero inventato il cinema tre anni prima dei Lumière, proiettando con un apparecchio di loro invenzione, il bioskop, otto brevi sequenze filmiche (è un film delizioso!). Ma anche in Italia possiamo vantare due grandi talenti come i fratelli Bernardo e Giuseppe Bertolucci, entrambi registi di cinema; i fratelli Paolo e Vittorio Taviani, che addirittura i film li girano insieme firmandoli congiuntamente; Continua a leggere Irving Penn, lo scatto che cattura l’anima