Epitaffio per due artisti indimenticabili: Jeanne Moreau e Sam Shepard

Curioso commemorarli insieme, ma la prima ragione è che sono partiti quasi insieme per lo Stato (lo nominiamo col titolo del film di Clint Eastwood) dell’Hereafter. Resteranno sempre con noi e con tutti quelli che hanno visto almeno Jules e Jim e si sono innamorati di tutti e tre gli attori del film. Jeanne Moreau ha attraversato settant’anni quasi di cinema francese, europeo e americano, passando da Grisbì del grande Jacques Becker, salendo sull’Ascensore per il patibolo dell’angelico Louis Malle, per il quale ha girato anche Les amants, ma è stata grandissima anche nella Notte di Michelangelo Antonioni e come  Eva di Joseph Losey. Ha lavorato per quel genio di Orson Welles (Il processo, Falstaff, Storia immortale, The Deep), scintillava negli Ultimi fuochi di Elia Kazan e si è spinta con Wenders Fino alla fine del mondo, recandosi in anticipo Al di là delle nuvole per merito di Antonioni e Wenders. Continua a leggere Epitaffio per due artisti indimenticabili: Jeanne Moreau e Sam Shepard

Le Stanze dei Sogni

Architetture oniriche di Amedeo  Caruso
con Stefano Sabelli
e con Donato Cimaglia percussioni – Marco Mancini tastiere

Scene e regia di Stefano Sabelli – musiche originali di Donato Cimaglia – Costumi di Marisa Vecchiarelli

Prima rappresentazione 27 novembre 1998 al Teatro Savoia di Campobasso. Ripreso al Teatro dell’Orologio di Roma nell’inverno del 1999 dove ha tenuto cartellone per tre settimane, è stato poi in tournée a Spoleto e in diversi altri teatri italiani.

E se Frank Sinatra, Lou Andreas Salome, Karen Blixen, Orson Welles, Arthur Shnitzler, Borges o Robert L. Stevenson, fossero personaggi della giostra dei nostri sogni?  Su una scena costruita come una giostra di stanze dei sogni (ispirate ad opere di maestri dell’arte contemporanea come Hopper, Magritte, Klimt) che si inseguono l’una dopo l’altra, si realizza un caleidoscopio onirico dove si incontrano diversi personaggi dell’800 e’900. Lo spettacolo  ideato e interpretato da Stefano Sabelli, con musiche originali eseguite dal vivo, è la messa in scena di “architetture oniriche” progettate dallo scrittore, medico e psicoanalista molisano Amedeo Caruso, che al sogno, e specie al sogno d’artista, ha dedicato un libro molto apprezzato dalla critica e dal pubblico (Di che sogno sei? ed. Liguori 97). Tutte biografie di personaggi legati alla cultura del sogno, della psicoanalisi e alla conoscenza che passa attraverso i sogni, che rivivono oniricamente, assemblando momenti salienti delle loro esistenze, nel sogno letterario di Caruso. Questo, fa da specchio al sogno dello spettatore, coinvolto in una giostra di sogni possibili, dove anche la sua fantasia può abbandonarsi e interagire col sogno di scena dove, come dice Caruso-Shnitzler, “gli elementi salgono ininterrottamente verso il conscio o precipitano nell’inconscio”.

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Una versione ampliata con i personaggi di Rodolfo Valentino, Robert De Niro Senior e Junior, il Diavolo e la Donzella e il conte Cola Monforte è stata rappresentata nel 2007 nello spettacolo Le Stanze dei Sogni nella Città Invisibile, sempre con la regia di Stefano Sabelli.

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